Singolo deportato - Pietre d'inciampo Milano

Raffaele Gilardino

Raffaele Gilardino


Nato il 21/04/1917 a Roma
Arrestato a Milano il 02/08/1944
Morto a Ohrdruf il 01/02/1945

Motivo dell'arresto: persecuzione politica


Anno di posa della pietra: 2018
Detenzione: S. Vittore
Deportazione: Bolzano, Dachau, Buchenwald, Ohrdruf
Trasporto: 90 (partito da Bolzano il 05/10/1944, arrivato a Dachau il 09/10/1944)

Pietra in Viale Piceno, 33
Richiesta da

Raffaele Gilardino nasce a Roma il 21 aprile 1917. La famiglia arriva a Milano da Seveso nel 1932 e si stabilisce in viale Piceno, 33. Sposa Ketti Mariani nell’inverno del 1943. Poi la famiglia a causa dei bombardamenti su Milano, sfolla a Oleggio dove nasce il figlio, Diego. Giovane avvocato, fermamente antifascista di formazione liberale, è un innamorato dell’America. Subito dopo l’8 settembre entra nella Resistenza nella formazione militare clandestina che faceva capo all’avvocato Luciano Elmo. Il suo compito: procurare rifornimenti di armi ed equipaggiamenti alle formazioni partigiane attive in Piemonte e organizzare sabotaggi.

È arrestato il 2 agosto 1944 in una retata a seguito di delazione, proprio nello studio di Elmo in Viale Regina Margherita, 38 ed è condotto a San Vittore, reparto SS tedesche. Deportato a Bolzano il 7 settembre 1944: non volle seguire un altro deportato, che si salvò buttandosi dal treno, temendo rappresaglie sulla famiglia. Deportato a Dachau il 5 ottobre 1944 e successivamente a Buchenwald. Muore ad Ohrdruf il 1° febbraio 1945.