Umberto Chionna
Umberto Chionna
Nato il 28/01/1911 a Brindisi
Arrestato a Milano il 17/03/1944
Morto a Gusen il 01/02/1945
Motivo dell'arresto: persecuzione politica
Anno di posa della pietra: 2019
Detenzione: S. Vittore
Deportazione: Mauthausen, Gusen
Trasporto: 38 (partito da Milano il 06/04/1944, arrivato a Mauthausen il 08/04/1944)
Azienda/Fabbrica: Pirelli

Pietra in Via C. Farini, 35
Richiesta da
Umberto Chionna nasce a Brindisi il 28 gennaio 1911 da Giacinto Chionna e Addolorata Camposeo.
A quindici anni aderisce al Partito Comunista clandestino; arrestato il 2 novembre 1926, con sentenza n. 34 del 16 settembre 1927 è condannato dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato a tre anni di reclusione per “organizzazione comunista”. Esce dal carcere per “pena espiata” il 1° novembre 1929.
Nel 1931 è nuovamente condannato, per attività sovversiva, a tre anni di confino a Lipari: viene liberato l’anno successivo nella ricorrenza del decennale della marcia su Roma. Si trasferisce a Milano ed è operaio, falegname, alla Pirelli Bicocca. Dopo l’8 settembre è nella 107° Brigata Garibaldi. A seguito dello sciopero generale del 1° marzo 1944, viene arrestatoe incarcerato a San Vittore: pochi giorni dopo è deportato a Mauthausen. Trasferito a Gusen, rientra a Mauthausen il 6 marzo 1945, dove muore poco prima della liberazione del campo.
A quindici anni aderisce al Partito Comunista clandestino; arrestato il 2 novembre 1926, con sentenza n. 34 del 16 settembre 1927 è condannato dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato a tre anni di reclusione per “organizzazione comunista”. Esce dal carcere per “pena espiata” il 1° novembre 1929.
Nel 1931 è nuovamente condannato, per attività sovversiva, a tre anni di confino a Lipari: viene liberato l’anno successivo nella ricorrenza del decennale della marcia su Roma. Si trasferisce a Milano ed è operaio, falegname, alla Pirelli Bicocca. Dopo l’8 settembre è nella 107° Brigata Garibaldi. A seguito dello sciopero generale del 1° marzo 1944, viene arrestatoe incarcerato a San Vittore: pochi giorni dopo è deportato a Mauthausen. Trasferito a Gusen, rientra a Mauthausen il 6 marzo 1945, dove muore poco prima della liberazione del campo.