Antonio Gentili
Antonio Gentili
Nato il 21/01/1922 a Portoferraio (LI)
Arrestato a Milano il 17/02/1944
Morto a Gusen il 17/01/1945
Motivo dell'arresto: persecuzione politica
Anno di posa della pietra: 2020
Detenzione: S. Vittore
Deportazione: Fossoli, Bolzano, Mauthausen, Gusen
Trasporto: 73 (partito da Bolzano il 05/08/1944, arrivato a Mauthausen il 07/08/1944)

Pietra in Via Paravia, 84
Richiesta da
Antonio Gentili nasce a Portoferraio (LI) il 21 gennaio 1922, figlio di Vincenzo e Zelinda Mazzi. Di famiglia modesta, a quindici anni viene a Milano in cerca di lavoro. Entra alla OM, poi alla Innocenti, alla Breda ed infine alla Salmoiraghi: i contrasti con i suoi superiori sono sempre di natura politica. Ben presto la sua attività antifascista è scoperta: viene arrestato il 24 ottobre 1942 e deferito al Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato. E’ liberato solo il 3 settembre 1943. Partecipa alla battaglia del Pizzo d’Erna del 18 ottobre 1943. Rientrato a Milano è comandante del Distaccamento Rosselli, 3° Brigata G.A.P., con il nome di battaglia “Spartaco”.
Si procura documenti falsi intestati a Gianni Santovito ed in tutto il suo percorso di deportazione non rivelò mai il suo vero nome. Il 17 febbraio 1944 è arrestato su delazione di Enrico Tenaglia (che sarà comunque deportato a Fossoli, ma qui rilasciato). Il 27 aprile Gianni Santovito è deportato dal Binario 21 a Fossoli e quindi a Bolzano. Da qui il 5 agosto 1944 con il ”Trasporto 73” a Mauthausen, matr. 82515. Trasferito a Gusen, poco prima di morire rivela ad Emilio Po, suo compagno di prigionia, la propria vera identità incaricandolo di portare sue notizie alla famiglia.
Si procura documenti falsi intestati a Gianni Santovito ed in tutto il suo percorso di deportazione non rivelò mai il suo vero nome. Il 17 febbraio 1944 è arrestato su delazione di Enrico Tenaglia (che sarà comunque deportato a Fossoli, ma qui rilasciato). Il 27 aprile Gianni Santovito è deportato dal Binario 21 a Fossoli e quindi a Bolzano. Da qui il 5 agosto 1944 con il ”Trasporto 73” a Mauthausen, matr. 82515. Trasferito a Gusen, poco prima di morire rivela ad Emilio Po, suo compagno di prigionia, la propria vera identità incaricandolo di portare sue notizie alla famiglia.