Pio Foà
Pio Foà
Nato il 06/06/1894 a Milano
Arrestato a Monte Olimpino (CO) il 31/10/1943
Morto a Auschwitz il 15/12/1943
Motivo dell'arresto: persecuzione razziale
Anno di posa della pietra: 2020
Detenzione: S. Vittore
Deportazione: Auschwitz
Trasporto: 12 (partito da Milano il 06/12/1943, arrivato a Auschwitz il 11/12/1943)

Pietra in Via Carlo Botta, 15
Richiesta da
Pio Foà nasce a Milano il 6 giugno 1894, quinto di sei figli di Enrico e Giulia Rossi. Nel 1914 ottiene il diploma di maturità al Liceo Berchet e l’anno successivo è volontario nel Regio Esercito Italiano. Fatto prigioniero dagli austriaci, è internato nel campo di Mauthausen. Dopo la Grande Guerra si laurea in Lettere e Filosofia e dal 1923 è docente presso il Liceo Berchet. Nello stesso anno si sposa con Michelina Biancotti: dal matrimonio nascono tre figli, Anna, Enrica e Giorgio. Non accettando di iscriversi al PNF, nel 1936 è traferito a Varese e successivamente, a seguito delle leggi razziali del 1938, è espulso dalle scuole del Regno.
Allo stesso modo Anna ed Enrica debbono lasciare il Liceo Berchet che avevano iniziato a frequentare con ottimi risultati scolastici. Il professor Foà prosegue l’insegnamento presso la scuola ebraica di Via Eupili. A febbraio 1942 rimane vedovo. Dopo l’8 settembre a seguito dell’inizio della caccia agli ebrei da parte degli occupanti nazi-fascisti, cerca di organizzare l’espatrio verso la Svizzera con i tre figli. Solo la figlia maggiore Anna riesce a raggiungere la libertà, mentre Pio Foà, con i figli Enrica e Giorgio, vengono fermati a Monte Olimpino (CO), in prossimità del confine, il 31 ottobre 1943. Detenuti per oltre un mese a Milano, il 6 dicembre 1943 sono deportati dal Binario 21 con il “Trasporto 12” ad Auschwitz, dove saranno assassinati subito dopo l’arrivo.
Allo stesso modo Anna ed Enrica debbono lasciare il Liceo Berchet che avevano iniziato a frequentare con ottimi risultati scolastici. Il professor Foà prosegue l’insegnamento presso la scuola ebraica di Via Eupili. A febbraio 1942 rimane vedovo. Dopo l’8 settembre a seguito dell’inizio della caccia agli ebrei da parte degli occupanti nazi-fascisti, cerca di organizzare l’espatrio verso la Svizzera con i tre figli. Solo la figlia maggiore Anna riesce a raggiungere la libertà, mentre Pio Foà, con i figli Enrica e Giorgio, vengono fermati a Monte Olimpino (CO), in prossimità del confine, il 31 ottobre 1943. Detenuti per oltre un mese a Milano, il 6 dicembre 1943 sono deportati dal Binario 21 con il “Trasporto 12” ad Auschwitz, dove saranno assassinati subito dopo l’arrivo.