Singolo deportato - Pietre d'inciampo Milano

Ateo Castellani

Ateo Castellani


Nato il 21/06/1925 a Casale di Scodosia (PD)
Arrestato a Gignese (VCO) il 11/07/1944
Morto a Flossenburg il 06/01/1945

Motivo dell'arresto: persecuzione politica


Anno di posa della pietra: 2023
Detenzione: Stresa (VCO), Sesto Calende (VA), S. Vittore
Deportazione: Bolzano, Flossenburg
Trasporto: 81 (partito da Bolzano il 05/09/1944, arrivato a Flossenburg il 07/09/1944)

Pietra in via Terruggia, 6
Richiesta da

Ateo (Vittorio) Castellani nasce a Casale di Scodosia, nella campagna padovana, il 21 giugno 1925; famiglia di agricoltori: il padre Fioravante, organizzatore delle proteste dei braccianti agricoli, a causa del suo antifascismo è costretto a trasferirsi sulla sponda piemontese del lago Maggiore con tutta la famiglia; lì Ateo trascorre la sua infanzia; nel 1936 la famiglia Castellani si trasferisce prima a Biassono e poi a Milano in via Biglia, nel quartiere di Niguarda. Nel 1940 lavora alla Brown Boveri di Affori come apprendista meccanico; ai primi di gennaio del 1944 riceve la cartolina per presentarsi alla leva militare della Repubblica di Salò, prima si rifugia presso dei conoscenti che volentieri lo ospitano e poi raggiunge il fratello Bruno presso le formazioni partigiane sulle pendici del Mottarone.

Ma l’11 luglio 1944 a Gignese (allora provincia di Novara, oggi di Verbania) cadono entrambi nelle mani dei fascisti. Ateo viene tradotto nel carcere di Stresa, poi in quello di Sesto Calende e quindi il 15 luglio al 5° raggio di San Vittore a Milano, dove durante gli interrogatori è duramente torturato. Deportato il 17 agosto a Bolzano con il numero di matricola 9284, il 5 settembre con il trasporto n. 81 parte insieme al fratello e ad altri 1.459 deportati con destinazione Flossenbürg, in Germania, dove giunge il 7 settembre e viene registrato con la matricola 21655. Là muore il 6 gennaio 1945 mentre il fratello Bruno sopravvive e torna in Italia a giugno 1945 dopo un mese passato in un ospedale americano.