Singolo deportato - Pietre d'inciampo Milano

Alvaro Filippi

Alvaro Filippi


Nato il 23/04/1924 a Milano
Arrestato a Milano il 22/12/1944
Morto a Gusen il 26/04/1945

Motivo dell'arresto: persecuzione politica


Anno di posa della pietra: 2025
Detenzione: S. Vittore
Deportazione: Bolzano, Mauthausen, Gusen
Trasporto: 119 (partito da Bolzano il 01/02/1945, arrivato a Mauthausen il 04/02/1945)

Pietra in Viale Certosa, 97
Richiesta da

Alvaro Filippi, figlio di Amilcare e Amalia Marani, nasce a Milano il 23 aprile 1924. La famiglia risiede in viale Certosa 97 e fin da giovane Alvaro aderisce alla cellula comunista di strada della zona Cagnola. Con l’insorgere della resistenza antifascista, Filippi - il ‘Parpaglia’ per i compagni - si distingue per le sue azioni valorose nella 3a Brigata SAP Garibald il cui vice comandante, Annibale Capucci, testimonierà: “Conobbi il Filippi nel novembre del ’43, durante un’azione presso la filiale dell’Alfa Romeo di via Emanuele Filiberto che ci fruttò due autotreni e una vettura tedesca”. Sono numerose le azioni cui prende parte: atti di sabotaggio, operazioni di disarmo di fascisti, lanci ed affissioni di manifesti di propaganda antifascista che gli valgono la nomina a capo squadra nel dicembre del 1944. In seguito all’arresto e alle confessioni estorte da un compagno, il 22 dicembre gli agenti della Muti lo prelevano da casa e lo rinchiudono a San Vittore. Qualche giorno dopo è deportato al campo di transito di Bolzano e da qui, con il Trasporto 119 del primo febbraio a Mauthausen dove gli viene attribuito il numero di matricola 126181; il 16 febbraio, è trasferito a Gusen, dove muore assassinato il 26 aprile.