Singolo deportato - Pietre d'inciampo Milano

Gino Emanuele Neppi

Gino Emanuele Neppi ©Archvio CDEC (inv. 671-007)

Gino Emanuele Neppi


Nato il 17/07/1890 a Ferrara
Arrestato a Milano il 06/11/1943
Morto a Auschwitz il 31/08/1944

Motivo dell'arresto: persecuzione razziale


Anno di posa della pietra: 2019
Detenzione: S. Vittore
Deportazione: Auschwitz
Trasporto: 12 (partito da Milano il 06/12/1943, arrivato a Auschwitz il 11/12/1943)

Pietra in Via R. Boscovich, 30
Richiesta da

Gino Emanuele Neppi nasce a Ferrara il 17 luglio 1890 da Clemente Neppi ed Ernesta Bassani, ultimo di sei figli. Diplomato in veterinaria prima della Grande Guerra, alla quale partecipa in Cavalleria. A guerra finita, si laurea in medicina, specialità ostetricia. Sposa una sua concittadina, Ginevra Minerbi, ma non ebbero figli. Si trasferisce a Milano e viene assunto dal Comune come “medico di riparto” in una condotta a Baggio. È consigliere della Comunità Ebraica di Milano.

Con le leggi razziali del 1938 viene esonerato dal servizio, ma gli è concesso di esercitare la professione limitatamente alla Comunità Ebraica: nel 1940 con l’ aiuto dell’ Ufficiale Sanitario Medico Capo del Comune, organizza e dirige una “condotta medica” in via Panfilo Castaldi e, a seguito di un bombardamento, si trasferisce in uno dei caselli daziari di Porta Venezia, dove assiste gratuitamente soprattutto ebrei stranieri fuggiti dalle persecuzioni naziste. Dopo l’8 settembre lascia la moglie a Ferrara, mentre continua la sua opera di assistenza a Milano nel suo ambulatorio privato presso l’abitazione di Via Boscovich 30. Qui viene arrestato il 6 novembre 1943 ed un mese dopo deportato ad Auschwitz, dove muore.